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ISSN 1974-5044 |
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Gennaio - Febbraio 2011 |
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Recensioni 2008 - 2009 - 2010 |
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Dorothy Cheney e R. Seyfarth, Il babbuino e la metafisica
«Origin of man now proved.— Metaphysics must flourish.— He who understands baboon would do more towards metaphysics than Locke»; così annotava Charles Darwin in uno dei suoi taccuini (M 84), il 16 agosto del 1838. Ma cosa mai ha a che fare lo studio della metafisica con quella disciplina oggi conosciuta come ‘primatologia’? Perché proprio Locke? E perché proprio il babbuino? Rispondere a queste domande può sembrare relativamente semplice. Occorre anzitutto osservare che per Darwin, così come per i suoi contemporanei, il termine ‘metafisica’ non denotava altro se non la filosofia stessa, intesa in senso lato come quella speculazione di ampio respiro che va al di là della semplice osservazione empirica. Nei suoi quattro Taccuini metafisici...
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Joel S. Schwartz, Darwin’s Disciple. George John Romanes, A Life in Letters
Le pubblicazioni dedicate alla figura di George J. Romanes (1848-1894) si contano letteralmente sulle dita di una mano: pochissimi articoli – due dei quali firmati proprio da Joel S. Schwartz, Professore Emerito di Biologia alla City University di New York e curatore di Darwin’s Disciple, il volume edito dalla American Philosophical Society – e nessuna opera monografica. Nel nostro paese, d’altronde, la bibliografia dedicata a Romanes si limita a due sole introduzioni (peraltro quasi identiche tra loro), scritte da Peter Zeller dell’Università di Foggia: Il pensiero animale. Storia di un naturalista, George John Romanes (1848-1894) (Adda, 2004) e Romanes. Un discepolo di Darwin alla ricerca delle origini del pensiero (Armando, 2007). È un po’ poco per...
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