Rivista online registrata |
ISSN 1974-5044 |
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Si accettano articoli, saggi e recensioni in Italiano, Inglese, Francese, Tedesco e Spagnolo. Tutti i contributi (a eccezione delle recensioni) prima della pubblicazione vengono sottoposti in forma anonima ad almeno un referee |
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Gennaio-Febbraio 2010 |
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Recensioni 2008 - 2009 |
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Loredana Cardullo, Il libro Alpha della Metafisica di Aristotele
Questo volume raccoglie gli atti del Convegno svoltosi a Catania tra il 16 e il 18 Gennaio 2008 sul libro A della Metafisica aristotelica. Nella presentazione di Enrico Berti vengono evidenziati quattro nuclei tematici fondamentali intorno ai quali si è svolto il convegno: il primo riguarda i primi due capitoli del libro, ossia l’oggetto e il metodo della filosofia di Aristotele e comprende gli interventi di Aldo Brancacci, Carlo Natali e Giovanna Giardina. Il secondo si concentra sulla critica aristotelica ai filosofi presocratici e comprende gli interventi di Bruno Centrone sui principi pitagorici, di Giovanni Casertano su Parmenide e di Cristina Rossitto su Empedocle e Anassagora. Il terzo nucleo tematico tratta le critiche aristoteliche alle dottrine di Platone e dell’Accademia...
vai alla recensione di Giovanna Musilli |
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Sarah B. Pomeroy, L'assassinio di Regilla
Il saggio di Sarah Pomeroy, professore emerito di Studi classici e Storia alla City University of New York, si propone di far luce su una figura che la storia ha tenuto piuttosto in ombra, sulla sua breve vita e la sua controversa fine. Questo saggio è infatti la prima biografia completa su Appia Annia Regilla Atilia Caucidia Tertulla, ricca dama della più antica aristocrazia romana. Esso è stato preceduto da numerosi studi dell’autrice sul ruolo delle donne nell’antichità. Tra questi si ricordano in particolare Goddesses, Whores, Wives, and Slaves: Women in Classical (Schocken Books, New York 1975) e Spartan Women (Oxford University Press, Oxford 2002).
Nata intorno al 125 d.C., regnante l’imperatore Adriano, Annia Regilla...
vai alla recensione di Silvia De Martini |
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Liora Israël, L'arme du droit
Una fondamentale ambiguità inerisce a ogni arma: essa è virtualmente, e allo stesso tempo, difensiva e offensiva. Un’ambivalenza che solo l’uso può incaricarsi di sciogliere. E un uso che decida per uno dei due corni dell’alternativa è per sua natura politico. È questo, depurato della metafisica che vi abbiamo surrettiziamente introdotto, il fuoco attorno a cui ruota il recente libro di Liora Israël: la forza politica del diritto risiede nel suo possibile rovesciamento. Se il diritto è infatti, almeno a tutta prima, una forza che delimita e inquadra le forme della contestazione, trasformarlo in strumento di mobilitazione sociale obbliga a sfruttarne l’essenziale reversibilità. Si tratta, insomma, di un vero e proprio paradosso...
vai alla recensione di Michele Spanò |
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Lisa Atwood Wilkinson, Parmenides and To Eon
Il libro di Atwood Wilkinson ha soprattutto il merito di richiamare l’attenzione su alcuni aspetti fondamentali dell’opera parmenidea non sempre tenuti nella dovuta considerazione dagli studiosi. La riflessione dell’autrice prende infatti le mosse da un semplice dato di fatto: Parmenide ha composto il suo scritto utilizzando la stessa forma espressiva dei poemi omerici. Per capire il pensiero parmenideo, quindi, è fondamentale comprendere il valore della lingua della poesia epica e il suo ruolo all’interno della cultura greca arcaica.
Presupposto fondamentale per capire la lingua di Omero è, secondo l’autrice, considerarla il risultato di una composizione orale. Per ben intendere l’opera omerica – ma anche quella dei poeti-filosofi Senofane e Parmenide...
vai alla recensione di Sofia Ranzato |
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G. Cavallo e H. Maehler, Hellenistic Bookhands
Il volume di Guglielmo Cavallo e Herwig Maehler segue di ventun’anni anni la pubblicazione dell’altro loro contributo, Greek Bookhands of the Early Byzantine Period: A.D. 300-800 (London, 1987), e, come quest’ultimo, è destinato a entrare di diritto nella lista degli strumenti che un papirologo, e non solo, non può non consultare.
Scopo del volume è quello di descrivere lo sviluppo della scrittura greca nel periodo che va dalla fine dell’IV sec. a.C. alla metà del I d.C. e, per far ciò, gli autori analizzano ben 96 papiri greci, di cui 93 di provenienza egizia, due provenienti dalla “Villa dei Pisoni” di Ercolano e uno ritrovato a Derveni, località a circa 10 km a nord di Salonicco. Per ciascuno di questi...
vai alla recensione di Aurora Corti |
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